Parallela al Casentino, è attraversata dal corso superiore del Tevere, che tuttavia nasce dal monte Fumaiolo (m 1407), pochi chilometri oltre il confine con la Romagna. Geograficamente è chiusa ad Ovest dall’Alpe di Catenaia e ad Est dall’Alpe della Luna; amministrativamente, invece, supera il crinale per spingersi ben addentro le valli adriatiche del Marecchia e del Foglia. Incuneata per secoli fra i domini pontifici, la Valtiberina aretina è rimasta lungamente isolata e poco permeabile agli influssi esterni.
Terra di elezione del feudo per tutto il Medio Evo al pari del Casentino, la Valtiberina è ricca soprattutto di testimonianze artistiche dell’epoca rinascimentale. Il paesaggio, prevalentemente collinare, è contraddistinto dalla presenza di estesi castagneti e di verdeggianti pascoli.
L’agricoltura (tabacco) è praticata con metodi industriali nella fertile piana fra Anghiari e Sansepolcro che, con le sue moderne industrie (pasta, cemento, confezioni, mobili), è il centro propulsore dell’economia della vallata. I maggiori abitati presentano comunque, anche a causa delle distanze, una loro specifica caratterizzazione.
Nelle zone periferiche conservano un forte peso economico le coltivazioni con metodi tradizionali, l’allevamento del bestiame e la lavorazione artigianale del legno. Caprese Michelangelo e Badia Tedalda sono, tuttavia, due apprezzati centri di villeggiatura estiva